venerdì 6 gennaio 2023

Nota di Elly Schlein su lavoro sempre più povero, precario e insicuro.


“Il dramma che stiamo vivendo non è misurabile” ha detto il padre di Giuliano De Seta, morto mentre lavorava a 18 anni schiacciato da un tubo di acciaio in una fabbrica di Noventa Di Piave. Oggi si discute dei risarcimenti negati alla famiglia per il fatto che Giuliano non fosse dipendente dell’azienda dove svolgeva solo uno stage, da studente, di alternanza scuola-lavoro. Spero davvero che il governo si impegni a cambiare immediatamente le norme sugli indennizzi, come ha annunciato. Ma per rendere davvero giustizia alle 1089 vittime sul lavoro nel 2022 e alle 7 che già contiamo dall’inizio di quest’anno e per evitare che tanti lavoratori e lavoratrici escano di casa per andare a lavorare senza poi più farvi ritorno, è necessario ed urgente un piano più organico. Non si può più parlare di incidenti, perché negli anni di crisi purtroppo c’è stato un disinvestimento costante sulla sicurezza sul lavoro, sia in termini di dispositivi e tecnologie che di controlli, ma anche di formazione e cultura del lavoro sicuro.
Serve con urgenza un piano di investimenti sulla sicurezza nei luoghi di lavoro e va affrontata concretamente la carenza di personale ispettivo, anche oggetto di una vertenza degli idonei che hanno passato il concorso ma non sono stati ancora assunti. Ci sono persone già pronte e formate per consentire controlli più efficaci e capillari.
Ma è chiaro come tutto questo sia strettamente legato alla battaglia contro la precarietà dilagante, che rende ricattabili lavoratrici e lavoratori e li costringe ad accettare condizioni di lavoro senza tutele adeguate. Ci batteremo in ogni sede per affrontare le urgenze di un lavoro sempre più povero, precario e insicuro.
Elly Schlein

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