lunedì 25 marzo 2024

L’ONU APPROVA LA RISOLUZIONE CHE CHIEDE IL CESSATE IL FUOCO A GAZA. FINALMENTE.

Per fermare il massacro di civili palestinesi che conta già oltre 32mila vittime e per liberare gli ostaggi ancora detenuti da Hamas. Per scongiurare un attacco israeliano a Rafah che sarebbe un’ecatombe. Per portare tutti gli aiuti umanitari necessari perché non è accettabile che 1500 camion siano bloccati al confine con i palestinesi che muoiono non solo per le bombe ma anche di fame e di assenza di cure.

Un cessate il fuoco che porti ad ogni sforzo per ricostruire una strada di pace per il Medio Oriente, nel pieno riconoscimento dei due Stati.



martedì 27 febbraio 2024

Cambia il vento! Alessandra Todde sarà la prima Presidente della Sardegna.

 

Cambia il vento!

Alessandra Todde sarà la prima Presidente della Sardegna.
È il riscatto di una comunità orgogliosa che ha sperimentato per cinque anni sulla propria pelle l’inadeguatezza della destra.
È una vittoria di Alessandra che si è dimostrata la persona giusta, ha fatto una campagna straordinaria e sarà una grande Presidente. Saprà ridare fiducia ai sardi e speranza a questa terra meravigliosa.
È una vittoria di squadra, perché Alessandra ha tenuto insieme una coalizione plurale che si è unita ogni giorno di più.
Ringrazio tutto il PD sardo, anzitutto le candidate e i candidati, perché siamo il primo partito sull’isola, e per questo ringraziamo chi ci ha votato e sentiamo una grande responsabilità.
Erano sicuri di vincere, son venuti qui a Cagliari in pompa magna, con premier e vicepremier, e la Sardegna ha risposto. Ha perso Truzzu, ha perso Giorgia Meloni che l’ha imposto con una forzatura, e ha perso pure Matteo Salvini.
Era dal 2015 che non si vinceva una regione in cui governa la destra. Fra due settimane possiamo vincere anche in Abruzzo con Luciano d’Amico.
Una cosa è certa: l’alternativa c’è. Come Segretaria, a un anno esatto dalle primarie, non potevo sperare in una ragione più bella per festeggiare! Dimostra che la direzione intrapresa è quella giusta e che essere testardamente unitari porta i suoi frutti. Lo saremo anche in vista di altre sfide ugualmente importanti, perché oggi abbiamo dimostrato che la destra si può battere! Forza Sardegna e forza Alessandra!

lunedì 19 febbraio 2024

La sicurezza dei lavoratori prima di tutto: basta sub appalti a cascata

Lo ha detto anche il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella: “Non è tollerabile perdere una lavoratrice o un lavoratore a causa della disapplicazione delle norme che ne dovrebbero garantire la sicurezza sul lavoro. I morti di queste settimane ci dicono che quello che stiamo facendo non è abbastanza“.
Se guardiamo i dati di infortuni e morti sul posto di lavoro nel nostro Paese, sono davvero tanti, troppi: solo nel 2023 sono stati oltre 1.041 e se diminuiscono gli infortuni in itinere, crescono le vittime in occasione di lavoro. Gli infortuni sono aumentati del +1,1% rispetto al 2022.
Per questo il cordoglio non basta più. C’è bisogno di prendere in mano la situazione e invertire la rotta.
Dall’Abruzzo, dove si trovava per sostenere il candidato presidente Luciano D’Amico, la segreteria del Pd Elly Schlein ha lanciato un appello al governo di Giorgia Meloni: “Chiediamo al governo di prendere misure che estendano le tutele del codice degli appalti al settore privato. Solo così potremo fare un passo avanti a garanzia dei lavoratori e mettere fine a una concorrenza al ribasso fatta sulla loro pelle”.
L’idea della segretaria dem è quella di estendere il divieto fra ribasso sul costo del lavoro e sui costi legati alla sicurezza sul lavoro: “Chiediamo si estenda anche al privato l’obbligo di utilizzo del contratto edile: attenzione, il contratto firmato dalle associazioni più rappresentative, non contratti pirata. Chiediamo che ci sia una parità normativa e retributiva tra appalto e sub appalto perché coloro che lavorano nei sub appalti non sono lavoratrici o lavoratori di serie B e non devono avere meno tutele”.
Una proposta concreta che aiuterebbe nel porre finalmente fine alla continua catena di tragedie che oramai quotidianamente si susseguono sul lavoro. Una proposta che, gli esponenti dem sperano che il governo voglia valutare seriamente: “Il governo convochi un tavolo con le parti sociali, faccia propria le proposta del Pd. Se così sarà in Parlamento lavoreremo tutti insieme per una rapida approvazione delle norme”, ha detto il presidente dei senatori del Pd Francesco Boccia. Gli fa eco la capogruppo Pd alla Camera, Chiara Braga che ribadisce: ”Il Governo faccia sua la proposta del Pd. Cancelli la vergogna dei subappalti a cascata ed estenda ai lavori privati le tutele su contratti edili, divieto di ribasso e parità trattamento previste per i subappalti pubblici. La sicurezza dei lavoratori viene prima di tutto”.

mercoledì 24 gennaio 2024

Diciamo no alla riforma dell’autonomia differenziata.

Giorgia Meloni vuole passare alla storia per essere la presidente del consiglio che ha spaccato l'Italia.
Proseguiremo la battaglia parlamentare alla Camera, ma serve una mobilitazione forte con tutte le forze politiche e sociali che insieme a noi provino a spiegare quali sarebbero gli effetti devastanti di questa riforma sull’autonomia.
Parliamo di certificare che ci sono cittadini di serie A e di serie B e chi è al Sud farà ancora più fatica ad accedere ai diritti fondamentali: salute, scuole, trasporti pubblici locali.
Stiamo parlando di una intenzione chiara di cristallizzare i divari e di ampliarli. Non hanno messo un euro, non hanno fatto nemmeno finta. Meloni fa rivivere l'antico sogno secessionista della Lega. Per il loro baratto, proprio quelli che fanno i nazionalisti, mettono a repentaglio l'unità nazionale.
È sconvolgente il silenzio assenso e la condivisione da parte dei presidenti delle regioni del sud amministrate dalla destra ed è ancora più grave perché hanno fatto prevalere l'interesse politico a quello delle proprie comunità.


sabato 6 gennaio 2024

In Memoria di Piersanti Mattarella

 

44 anni fa, la Mafia uccise Piersanti Mattarella, Presidente della Regione Sicilia. Ricordiamo il suo impegno e il suo coraggio per liberare la Sicilia e l'Italia da Cosa Nostra. La sua battaglia contro la criminalità organizzata è la nostra, e non smetteremo mai di combatterla.

venerdì 5 gennaio 2024

Tutte le bugie di Giorgia Meloni in tre ore di conferenza stampa

 

Più di tre ore di conferenza stampa e tante inesattezze, incertezze, vere e proprie bugie. E’ quanto è riuscita a fare la presidente del Consiglio Giorgia Meloni nel tradizionale incontro con i giornalisti, che doveva essere di fine anno, ma che è diventato invece di inizio anno dopo i ripetuti rinvii per motivi di salute.

Con l’aiuto del Post, abbiamo messo in fila le bugie più rilevanti dette da Giorgia Meloni.

“La crescita italiana è stimata superiore a quella europea”
Falso. La Commissione UE stima la crescita in Europa per il 2024 mediamente all’1,3%, mentre quella italiana solo allo 0,9%.

“Abbiamo diminuito le tasse tagliando la spesa pubblica”
Falso. Non solo non diminuiscono le tasse ma aumenta la spesa pubblica di ben 15 miliardi.

“Siamo il primo Governo che ha tassato le banche”
Falso. Non c’è stata alcuna tassazione sugli extraprofitti bancari e allo stato attuale nessun istituto di credito ha versato un euro in più rispetto al passato allo Stato.

“Autonomia: l’unico Governo che lavora sui livelli essenziali delle prestazioni”
Falso. Dal 2001 tutti i governi hanno lavorato sui LEP, come detto dal giurista Sabino Cassese in Senato.

“Prima mappatura delle nostre coste”
Falso. Dal 2016 sono state fatte varie mappature per risolvere la questione concessioni

lunedì 18 dicembre 2023

Al peggio non c’è mai fine.

Elly Schlein
Al peggio non c’è mai fine.

Oggi la Presidente del Consiglio ha fatto un comizio di 70 minuti - mandato integralmente in diretta da Rainews - in cui ha attaccato duramente l’opposizione definita anti-italiana, i media livorosi, i sindacati che fan la morale sui salari, gli influencer e pure gli intellettuali (vergognoso il passaggio su Saviano, reso bersaglio dalle destre come se non bastasse vivere sotto scorta per le minacce delle mafie).
Ha alzato la voce per aizzare la platea contro i migranti che salgono sui barconi e non ha trovato nemmeno una parola per le 61 persone morte annegate nel naufragio di ieri, che nessuno tra i quattro paesi avvertiti da Frontex (compresa l’Italia) è intervenuto per soccorrere, mentre la nave Ocean Viking stava facendo rotta su Livorno per le folli e inumane decisioni del governo Meloni, che mirano a rendere più arduo salvare vite in mare.
Se pensate che tutto questo sia normale per chi è a capo del Governo, non lo è.
Forse in Ungheria, non certo in una vera democrazia.

lunedì 4 dicembre 2023

Verità e giustizia per Giulio Regeni

 

Questa mattina insieme ai genitori di Giulio Regeni e alla scorta mediatica per continuare a chiedere verità e giustizia per Giulio Regeni, al Tribunale di Roma dove oggi è finalmente ripreso il processo ai torturatori e assassini dopo la decisone della Corte Costituzionale.

Siamo qui per confermare la piena vicinanza alla famiglia di Giulio, ma anche a quel popolo giallo che ha tenuto accesa l’attenzione in questi anni di mobilitazione fin dal febbraio del 2016: speriamo che questa sia finalmente la partenza di un processo che è stato molto atteso e a lungo ostacolato.

domenica 19 novembre 2023

Dobbiamo fare di più, da subito.

 

Per sradicare la tossica cultura patriarcale del possesso e del controllo sul corpo e sulla vita delle donne bisogna partire dall’educazione al rispetto e all’affettività in tutti i cicli scolastici.

Su questo mettiamo da parte lo scontro politico e facciamo fare un salto in avanti al Paese.
Dobbiamo fare di più, da subito.

sabato 18 novembre 2023

Ora basta. La cultura tossica del patriarcato e della sopraffazione ha attecchito anche nei più giovani. Se non ci occuperemo di educazione al rispetto e all’affettività sin dalle scuole non fermeremo mai questa mattanza.

 Ci stringiamo al dolore inimmaginabile della famiglia e degli affetti di Giulia Cecchettin.

Un tragico ed efferato femminicidio, una vita strappata con violenza dal suo assassino, che speriamo sia trovato al più presto per risponderne davanti alla giustizia.
Ma perché sia fatta davvero giustizia, per Giulia Cecchettin e per tutte le altre donne uccise dalla violenza maschile, questo non basta. E non bastano il dolore e l’indignazione. Non possiamo continuare ad assistere giorno dopo giorno a questa strage.
Ora basta. La cultura tossica del patriarcato e della sopraffazione ha attecchito anche nei più giovani. Se non ci occuperemo di educazione al rispetto e all’affettività sin dalle scuole non fermeremo mai questa mattanza. E non basterà mai aumentare solo leggi e punizioni che intervengono dopo le violenze già compiute: serve l’educazione, serve la consapevolezza.
Se non si agisce già a partire dalle scuole e nella cultura per sradicare l’idea violenta e criminale del controllo e del possesso sul corpo e sulla vita delle donne, sarà sempre troppo tardi.
È in gioco uno dei fondamenti della convivenza sociale. E serve un’azione che veda l’impegno concreto di tutte e tutti.
Nei mesi scorsi e anche negli ultimi giorni, dopo le parole di Paola Cortellesi, mi sono rivolta alla Presidente del Consiglio Meloni, e pure oggi dico: almeno sul contrasto a questa mattanza di donne e di ragazze, lasciamo da parte lo scontro politico e proviamo a far fare un passo avanti al Paese. Non basta la repressione se non si fa prevenzione. Approviamo subito in Parlamento una legge che introduca l’educazione al rispetto e all’affettività in tutte le scuole d’Italia.
Mi rivolgo anche alle altre forze politiche, la politica su questo non si riduca a dichiarazioni e riti ripetuti. Possiamo e dobbiamo fare di più.
Dobbiamo fermare questa spirale di violenza, ci riguarda tutte e tutti. E riguarda anzitutto gli uomini, perché non può essere un grido e un impegno solo delle donne in lotta per la propria libertà. Il problema della violenza di genere è un problema maschile. Serve consapevolezza per sradicare la cultura patriarcale di cui è imbevuta la nostra società.
Giulia Cecchettin avrebbe dovuto laurearsi due giorni fa, le è stato impedito, le è stato violentemente strappato via il futuro. È profondamente ingiusto, e finché le donne saranno meno libere non esisterà vera libertà in questo Paese.
Elly Schlein


Elly Schlein su salario minimo e governo

 

giovedì 16 novembre 2023

Oggi con Taghi Rahmani, giornalista e attivista iraniano, marito di Narges Mohammadi, Premio Nobel per la pace

 

Oggi con Taghi Rahmani, giornalista e attivista iraniano, marito di Narges Mohammadi, Premio Nobel per la pace tutt’ora imprigionata dal regime di Teheran che dal 6 novembre ha iniziato lo sciopero della fame.

Taghi Rahmani, ora in esilio, ha passato un terzo della sua vita in carcere: la sua colpa è aver denunciato alla stampa internazionale le ripetute violazioni dei diritti umani in Iran, prendendo parte ai movimenti e alle manifestazioni per i diritti delle donne.

“Donna, vita, libertà” continua a essere anche il grido del Partito Democratico, al fianco di Narges e Taghi e di tutti coloro che si battono per i diritti, per la democrazia, per la libertà.


lunedì 6 novembre 2023

Giorgia Meloni e “la madre di tutte le riforme”

Giorgia Meloni ha avuto il coraggio di chiamare il suo pasticcio costituzionale “la madre di tutte le riforme”, mentre tradisce per prime le madri e i padri di questo Paese nella legge di bilancio: aumenta le tasse su pannolini, seggiolini e assorbenti, non investe sugli asili nido, dimentica la scuola, taglia sulla sanità e sulle disabilità, non mette un euro sulle persone non autosufficienti. Così si aggrava il carico di cura sulle famiglie che pesa soprattutto sulle donne, tenendole a freno nel lavoro e nell’impresa.

Una manovra che è un capolavoro di iniquità perché riesce a colpire tutte le generazioni: le più anziane perché fa cassa sulla sanità e sulle pensioni dei dipendenti pubblici e delle donne, le nuove generazioni perché mancano completamente il diritto allo studio, il diritto alla casa, il clima, il trasporto pubblico e il salario minimo.

Insomma, una manovra senza futuro. Con il taglio del cuneo, la riforma fiscale e ora pure gli sgravi per le lavoratrici con figli che durano solo il tempo di scavalcare le europee.

E come un fumogeno buttano fuori proprio adesso - che caso! - una riforma costituzionale pasticciata e pericolosa per distogliere l’attenzione da una manovra che sbugiarda la loro propaganda elettorale e non dà risposte al Paese.

Non glielo permetteremo, daremo battaglia in Parlamento e fuori, a cominciare dall’11 novembre in Piazza del Popolo a Roma.

Vi aspettiamo!


venerdì 20 ottobre 2023

No all'intitolazione di una via a Sandro Pertini: vergogna!


È sconcertante il no all'intitolazione di una via a Sandro Pertini a Lucca Di fronte alla storia di un uomo che ha dedicato la vita alla difesa della libertà e della giustizia sociale è arrivato anche lo scempio del capogruppo di FDI che in Aula ha gridato 'A noi!




 

lunedì 9 ottobre 2023

Elly a Bologna con le lavoratrici e i lavoratori de La Perla.

 

A Bologna con le lavoratrici e i lavoratori de La Perla, che ogni giorno manifestano durante la pausa pranzo perché il fondo anglo-olandese proprietario del marchio non ha ancora presentato un piano industriale lasciando lo stabilimento nell’incertezza più totale sul futuro.

È urgente che il ministero acceleri i tempi e convochi l’azienda: se non riparte in fretta la produzione rischiamo di perdere questo marchio storico del Made in Italy e le competenze preziose di queste lavoratrici.

Non c’è spazio per la speculazione finanziaria che calpesta la dignità del lavoro.

Non lasciamole sole! Il Partito Democratico è al loro fianco.

Ho già sentito il Ministro Urso e abbiamo presentato un’interrogazione al Governo per chiedere attenzione e accelerazione.

giovedì 14 settembre 2023

Il dramma di Lampedusa è il fallimento delle politiche di esternalizzazione di questo governo.

Il dramma di Lampedusa è il fallimento delle politiche di esternalizzazione di questo governo. Accordi cinici con Paesi che non rispettano i diritti fondamentali, intanto gli arrivi aumentano e gli alleati di Meloni bloccano la solidarietà europea per lasciare sola l’Italia.

Il governo ferma le navi ONG che fanno soccorsi, e dimentica le sue responsabilità sulla prima accoglienza lasciando soli i comuni.

L’unica cosa che hanno saputo fare è una gara di cattiveria tra Giorgia Meloni e Matteo Salvini, con un decreto che rende più difficile salvare vite in mare e smantella l’accoglienza diffusa, su cui servono risorse e una regia nazionale. Il contrario di ciò che servirebbe.

Noi continuiamo a batterci chiedendo con forza la solidarietà europea, vie legali e sicure per l’accesso a tutti i Paesi UE e una Mare Nostrum Europea perché l’Italia e Lampedusa non siano sole nell’accoglienza.

giovedì 7 settembre 2023

Grazie Yolanda per essere passata a trovarci alla Festa dell’Unità Nazionale!

 

Yolanda Díaz, come Ministra del Lavoro di Spagna, ha messo al centro le battaglie per la dignità del lavoro, come il salario il minimo, che ha ridotto disuguaglianze e povertà.

In Italia invece la destra si oppone a qualsiasi proposta per contrastare la precarietà e ha scatenato una vera e propria guerra contro i poveri, anziché farla alla povertà.

Noi continueremo a lottare affinché anche in Italia si approvi finalmente la nostra proposta sul salario minimo.

E insieme alla battaglia per la dignità del lavoro, porteremo avanti quelle per difendere la sanità pubblica, per il diritto alla casa, per tutelare la scuola pubblica e contrastare i cambiamenti climatici, perché il PD ha un obiettivo preciso: migliorare la vita delle persone.

Grazie Yolanda per essere passata a trovarci alla Festa dell’Unità Nazionale!


giovedì 31 agosto 2023

Non possiamo essere un Paese in cui si continua a morire di lavoro o di stage.

A nome di tutta la comunità del Partito Democratico esprimo profondo cordoglio e mi stringo alle famiglie dei cinque lavoratori che questa notte hanno perso la vita a Brandizzo.

È una strage tremenda, cinque vite spezzate in un secondo mentre facevano il proprio lavoro.

Le indagini dovranno fare chiarezza su quanto accaduto, facendo luce sulle dinamiche e le responsabilità.

Ma una cosa è già certa. Non possiamo essere un Paese in cui si continua a morire di lavoro o di stage. Serve urgentemente un piano strutturale di investimento sulla sicurezza nei luoghi di lavoro che potenzi i controlli, assuma più ispettori, aggiorni i dispositivi, metta nuove tecnologie a servizio di una maggiore sicurezza, responsabilizzi i datori di lavoro e punti sulla formazione.

È uno sforzo necessario e irrimandabile per fermare questa strage quotidiana.

Elly Schlein

sabato 26 agosto 2023

NESSUN atteggiamento, condizione, o “stile di vita” giustifica MAI, in NESSUN CASO la violenza sulle donne.

 

Ripetiamo insieme: 
NESSUN atteggiamento, condizione, o “stile di vita” giustifica MAI, in NESSUN CASO la violenza sulle donne. 
È anche per questo che mi sono rivolta alla prima Presidente del Consiglio del nostro Paese per chiedere di lasciare da parte lo scontro politico su questo tema, e lavorare insieme per fare un grande investimento culturale sull’educazione alle differenze sin dalle scuole. Così come nella formazione di operatrici e operatori. 
La repressione non basta. In una società patriarcale bisogna prevenire la formazione del pregiudizio sessista prima che sia troppo tardi. La cultura dello stupro attecchisce anche nelle nuove generazioni. Per questo serve educazione alle differenze a partire dalle scuole. 
Non è civile che in Italia ancora non si capisca che cos’è il consenso. E che quando manca il consenso è sempre reato, di cui sono responsabili i carnefici e non certo le vittime.

Elly Schlein

mercoledì 9 agosto 2023

La Schlein chiede “una Mare nostrum europea per salvare vite prima che sia troppo tardi”.

Altri 41 morti, più di 160 negli ultimi quattro giorni, un elenco infinito che si allunga sempre di più nell’indifferenza generale. E la segretaria del Pd Elly Schlein rilancia la sua proposta all’Europa: «Oggi un'altra strage al largo di Lampedusa, un'altra tragedia, altri morti innocenti in fuga da guerre, discriminazioni, carestie e condizioni di vita intollerabili nei loro paesi di origine. E’ necessaria una missione istituzionale europea di ricerca e soccorso nel mediterraneo, una Mare nostrum europea per salvare le vite prima che sia troppo tardi».
Decisioni vere, concrete, efficaci, sollecita la Schlein: «Bisogna porre fine all'esternalizzazione delle frontiere che sta violando diritti fondamentali delle persone, fatta anche attraverso cinici accordi con paesi che non garantiscono diritti e democrazia. L'Unione europea deve farsi promotore di una vera politica condivisa di accoglienza, che salvi le persone in mare e sulle rotte più pericolose. L'Europa è questo o non è. Non è muri, odio, intolleranza, ma solidarietà, umanità, libertà».

L’Onu: “Subito un dispositivo di soccorso condiviso”

Una posizione condivisa dalle Nazioni unite. UnhcrOim e Unicef ribadiscono “ la

UN BIGNAMI DI BANALITA' I FATTI STANNO A ZERO

Mentre i cittadini aspettano da mesi gli aiuti, la destra chiacchiera a vanvera sui giornali.

La verità è che Giorgia Meloni aveva promesso il 100% di ristori per imprese e famiglie quando è andata a fare la sua passerella coi piedi nel fango in Emilia-Romagna nei giorni dell’alluvione. E ora?

Ad oggi siamo a zero risorse per i territori.

E oltre il danno a cui nessuno bada, anche la beffa di un ViceMinistro alle Infrastrutture e dei Trasporti #Bignami che rilascia interviste in cui non dà una sola risposta concreta ma dice che la colpa è dell’opposizione mentre al governo ci sono loro.

Il Partito Democratico non indietreggerà di un millimetro e, al fianco dell’Emilia-Romagna, continuerà a incalzare il governo. Perché le passerelle non bastano, servono le risorse.


lunedì 7 agosto 2023

Ignobile riscrivere la storia della strage di Bologna

 

Lo abbiamo detto in piazza di fronte alla stazione solo qualche giorno fa, il 2 agosto, in occasione dell’anniversario della strage di Bologna: non accettiamo ulteriori depistaggi e tentativi di riscrivere la storia, negando le evidenze processuali per cui l’associazione dei familiari delle vittime si è tanto battuta e la Procura di Bologna e le forze dell’ordine hanno lavorato in questi anni.

Tantomeno se questi tentativi ignobili arrivano dal portavoce del Presidente della Regione Lazio: servono dimissioni immediate. Se non riescono a farlo i vertici della Regione Lazio sia la Presidente del Consiglio Giorgia Meloni a prendere provvedimenti immediati.

È grave che Meloni il giorno della commemorazione non sia riuscita a dire che quella di Bologna sia stata una strage neofascista, sarebbe gravissimo se continuasse a permettere ai suoi sodali di stravolgere la verità processuale.

Ponga fine, una volta per tutte, a questa scellerata aggressione alla storia del ‘900.

Le evidenze processuali dimostrano che è stata una strage di matrice fascista commessa da organizzazioni neofasciste, con un disegno eversivo, facilitato da apparati deviati dello Stato.

E se qualcuno fatica a riconoscerlo non è adatto a ricoprire incarichi istituzionali di nessun tipo.


mercoledì 26 luglio 2023

Appello di Elena Bonetti per un fondo per finanziare le attività per contrastare la povertà educativa

 

Nasce da un’esperienza che abbiamo condiviso, quando lei era Ministra e io Vicepresidente di Regione e costruimmo insieme i protocolli per convincere il Governo a far partire i centri estivi per bambine e bambini appena dopo i primi mesi di chiusura del lockdown, perché era già evidente l’impatto sulla socialità e sui percorsi educativi della pandemia, che così ha aumentato le diseguaglianze.

Bonetti, allora ministra, riuscì a trovare le risorse fondamentali per organizzare le attività in sicurezza, risorse che furono messe a disposizione dei Comuni e attraverso di loro anche alle realtà del Terzo Settore, spesso in raccordo con le scuole e i loro progetti.

Superata la pandemia non è però superata la necessità di contrastare la povertà educativa e quindi è giusto dare continuità a quella intuizione e rendere strutturale il supporto ai Comuni per le attività educative e di socialità che organizzano anche col contributo del Terzo Settore. Una misura educativa rivolta all’infanzia che è anche, nella nostra esperienza, di forte inclusione sociale e di vero supporto alle famiglie nella conciliazione dei tempi di vita e di lavoro.

Cara Elena, noi accogliamo il tuo appello e siamo disponibili a lavorarci trasversalmente anche con le altre forze politiche!

Elly Schlein

mercoledì 19 luglio 2023

VIA D'AMELIO 19 LUGLIO 1992: PER NON DIMENTICARE

 

"Paolo Borsellino, Agostino Catalano, Vincenzo Li Muli, Walter Eddie Cosina, Emanuela Loi e Claudio Traina. 

Trentuno anni dopo la strage di via D'Amelio continuiamo a chiedere verità e giustizia per loro e per tutte le vittime della mafia e i loro familiari. Perché il ricordo non può essere altro che questo: onorare la memoria di chi non c'è più con i fatti, con il nostro impegno quotidiano nel contrastare la criminalità organizzata e le sue infiltrazioni nella società, nell'economia legale, nella politica. 

Continuare a far camminare il loro coraggio e le loro idee con le nostre gambe, con le nostre azioni. E aiutare chi è sopravvissuto.

Una battaglia che non passa soltanto dall'innalzare i presidi di legalità, ma che è anzitutto culturale e deve partire dall'educazione, dalle scuole. Dalla lotta per la giustizia sociale, che sottrae terreno alla ricattabilità su cui scommettono le mafie. Davanti al bisogno nessuno deve essere lasciato solo ed esposto, lo Stato deve arrivare prima. Deve essere al fianco di quegli amministratori e amministratrici che finiscono nel mirino delle mafie perché fanno rispettare le regole e la trasparenza nell'interesse collettivo, al fianco di quegli imprenditori e professionisti che non accettano i ricatti e le scorciatoie. 

Ma vanno sostenuti. Dobbiamo essere, tutte e tutti impegnati ogni giorno, ovunque, in questa riscossa civile che sconfigga le mafie ovunque cerchino di attecchire. Questa sola può essere la nostra risposta, oggi come ieri".

Elly Schlein

domenica 30 aprile 2023

Elly Schlein, intervista a Vogue Italia

Ecco l'Elly-pensiero, a 360 gradi di Federico Chiara

Elly Schlein ha fatto alla politica quello che i Måneskin hanno fatto alla musica italiana. L’ha svecchiata, demascolinizzata e proiettata in un agone internazionale. Da quando è stata scelta alla guida del Partito Democratico il 26 febbraio – prima donna a ricoprire questo ruolo – la 37enne ex-europarlamentare già vicepresidente della Regione Emilia-Romagna non ha concesso interviste ai magazine. Eppure (o forse proprio per questo) tutti la vogliono, tutti la inseguono, tutti desiderano capire dove porterà la sinistra.

Io sono riuscito a intercettarla brevemente alla manifestazione milanese per i diritti delle Famiglie Arcobaleno – una delle battaglie a cui tiene in modo particolare, come ha detto alla folla e ai cronisti. Da quel momento, in un continuo rollercoaster di eventi politici e no, Elly è volata a Bruxelles per discutere con i dirigenti socialisti europei, ha annunciato la nuova segreteria del Partito Democratico formata in parti uguali da uomini e donne (tra cui Marwa Mahmoud, di origine

lunedì 3 aprile 2023

Esprimere di nuovo vicinanza alla famiglia di Giulio - Elly Schlein

Stamattina prima dell’udienza sono andata ad esprimere di nuovo vicinanza alla famiglia di Giulio Regeni e alle tante persone che al loro fianco in questi anni non hanno mai smesso di chiedere verità e giustizia. Crediamo fortemente che il processo ai suoi assassini debba andare avanti.

giovedì 2 marzo 2023

VENERDI' 10 MARZO ORE 19:45 PIZZATA IN COMPAGNIA - PRENOTAZIONE OBBLIGATORIA - L'OCCASIONE PER FESTEGGIARE LA VITTORIA ALLE PRIMARIE E SCAMBIARCI PROGETTI E IDEE





 

Chiediamo le dimissioni del Ministro Piantedosi - Firma la petizione!


Chiediamo le dimissioni del Ministro Piantedosi - Firma la petizione qui! chng.it/tVR4nPyP via @ChangeItalia

Domenica 26 Febbraio un'imbarcazione con a bordo numerosi migranti (oltre 200) si è spezzata a un centinaio di metri metri dalla riva di Crotone.
64 sono i morti accertati, un numero indefinibile le vittime ancora da recuperare, si ritiene almeno 30-40.
Tra loro tantissimi bambini: 14 sono quelli recuperati tra cui due gemellini di pochi anni e un neonato di pochi mesi. Le vittime minorenni hanno un'età compresa tra i 14 anni e gli otto mesi. 
La maggior parte dei migranti proveniva da zone devastate da guerra e terremoti come Afghanistan, Iraq, Iran, Siria.
La procura di Crotone ha aperto un fascicolo di indagine per approfondire quello che ha condotto a questa strage (dove i soccorsi che avrebbero potuto evitare la strage non sono pervenuti nonostante l'imbarcazione fosse stata segnalata da ore).
Il ministro italiano Piantedosi, in conferenza stampa, ha rilasciato delle dichiarazioni che in qualsiasi altro stato europeo e paese civilizzato avrebbero portato alle sue immediate dimissioni.
Di seguito le dichiarazioni del Ministro:
«L'unica cosa che va detta ed affermata è: i migranti non devono partire».. «La disperazione non può mai giustificare condizioni di viaggio che mettono in pericolo le vita dei propri figli».